Altri monumenti

I Palazzi

Sono da tenere in buon conto alcune sontuose dimore dell'antica nobiltà e della recente alta borghesia locale. Vedi, ad esempio, i vasti palazzi De Castro ed ex-Enriquez con maestoso portale in Piazza Plebiscito; la Villa Cleopazzo dallo stile raffinato, restaurata di recente dal Comune, che ne è l'attuale proprietario; il palazzo Pedone in via Gianfilippe; il palazzo De Filippis in via Lecce; il palazzo Margilio-Motolese in via Chiesa; l'esteso palazzo delle famiglie Frassaniti in Piazza Vittoria; nell'ultimo tratto della via Diaz d'indubbio interesse storico è la dimora che fu di un facoltoso sacerdote, don Michele Chezzi , recante sulla facciata la data 1717 e la massima "invidia invidienti nocet" e, prossimo al ponte ferroviario, il palazzo ex-Russi , costruiti nei primi anni del corrente secolo sul luogo ove erano ancora i ruderi del turrito castello della famiglia Moretti, riprodotto - secondo Agostino Papa - sullo sfondo della tela sovrastante l'altare della Madonna dei Martiri, lungo la navata di destra della Chiesa Matrice, ove sono in primo piano le immagini di Sant'Antonio Abate, Sant'Antonio da Padova e San Lorenzo.
Reperti d'indubbio valore sono rintracciabili soltanto negli edifici di culto.

palazzo frassanitivilla cleopazzovilla elvira

Monumento ai caduti

La città non custodisce, purtroppo, una mole rilevante d'opere d'arte, soprattutto se rapportate all'entità demografica, allo sviluppo edilizio e all'importanza storica della località.
Apprezzabili il Monumento ai Caduti in guerra, opera in travertino scuro del celebre scultore leccese Eugenio Maccagnani , riproducente l'alata Madre Italia, vittoriosa e pur mesta, che regge sul grembo il Figlio Caduto (evidente il richiamo alla "Pietà" di Michelangelo) e l'ampia Chiesa Matrice, edificata in elegante stile barocco dal 1590 al 1612.

Poggio di Sant'Elia

monastero sant'eliaA sud-ovest, a breve distanza da Squinzano, s'incontra l'ameno poggio di Sant'Elia, antica e recente meta di passeggiate romantiche e di bucoliche evasioni, importante grancia basiliana, ove vennero gettate le fondamenta di una chiesa dedicata al profeta Elia e di un convento ceduto nel 1575 ai Cappuccini, oggi acquisito al patrimonio pubblico; ad ovest, infine, ancora sull'argine della "serra salentina", ci si imbatte nella trecentesca chiesa della Madonna dell'Alto , di forma basilicale, trascurata per lunghi secoli, restaurata negli anni settanta ed oggi in stato d'abbandono.